Esistono posti che non esistono. Proprio come la nostra biblioteca. Infatti, spesso noi studenti la frequentiamo per motivi vari: ci riuniamo per studiare in silenzio, o assistiamo a degli spettacoli. Ma quanti di noi hanno mai preso in prestito un libro? Eppure, il fine primario di una biblioteca è proprio questo. Ma come si fa? Per scoprirlo, abbiamo intervistato la professoressa Roncoroni.
La biblioteca è spesso vuota. Secondo lei è poco impiegata dagli studenti? Come potrebbe essere sfruttata meglio? Quali servizi offre?
Allora, per prima cosa bisogna precisare che abbiamo due biblioteche: una al Polo Liceale e una al Polo Tecnico. Quella del Polo Liceale è molto più utilizzata rispetto a quella del Polo Tecnico. Questo perché sta in un ambiente “di passaggio”, e all’interno si svolgono anche svariate manifestazioni. Perciò, spesso i ragazzi vengono qui per studiare. L’altra biblioteca invece è al secondo piano, in un’ala poco frequentata, ed è quasi sempre chiusa, eccezion fatta per quando ci siamo io o la mia assistente bibliotecaria. La biblioteca è gestita dal Dipartimento di Sostegno, e dunque le ore dedicate al servizio di prestito sono limitate. Ad oggi non ci sono molte risorse, solo qualche professore che ci dà una mano. Noi svolgiamo i servizi che svolge ogni biblioteca, soprattutto il prestito libri. Abbiamo un software online creato dai docenti e i ragazzi della scuola che sta sul sito della scuola. Lì c’è il catalogo e tutti quei libri si possono richiedere. Se non ci siamo noi fisicamente a fare il servizio si può scrivere una mail ([email protected]) in cui ci chiedete il libro e noi ve lo portiamo direttamente in classe.
Che libri ci sono in biblioteca?
Ci sono libri di tutti i tipi. Sono classificati secondo la classificazione Dewey, diciamo che ci sono tutti i libri, dai saggi alla narrativa. Molti romanzi anche grazie alle donazioni dei professori, sia al polo liceale che al polo tecnico, e possono tutti essere presi in prestito, tranne dizionari ed enciclopedie. Quelle restano a scuola.
Secondo lei, le persone frequentano poco la biblioteca perché leggono di meno o la biblioteca è poco promossa?
Né una né l’altra. Secondo me, dovrebbe essere garantito un servizio più continuativo e costante. In questo modo abituiamo i ragazzi al servizio, perché effettivamente una volta ci siamo e tre no e quindi neanche i ragazzi sanno quando possono venire e quando no. Inoltre, non penso che i ragazzi non leggano. Magari leggono libri che si scelgono loro nelle librerie, seguendo i loro gusti personali. È questo che mi piacerebbe capire, mi piacerebbe instaurare un dialogo con i ragazzi. Alcuni libri possiamo anche comprarli, ma non possiamo sceglierli casualmente. Ad esempio, un paio di anni fa ho fatto comprare dei romanzi per la biblioteca del Polo Tecnico che poi sono stati effettivamente letti. Abbiamo anche un gruppo di Facebook della biblioteca (Biblioteca scolastica Ramadù) e abbiamo esortato i ragazzi a iscriversi, ma non lo ha fatto quasi nessuno. Per questo io chiedo a voi: come si fa a rendere i ragazzi più partecipi? Sono sempre aperta a ogni suggerimento.
Insomma, come avrete notato, prendere un libro non è proibitivo. Certo, se il ministero avesse previsto la figura del bibliotecario, forse sarebbe più facile. Eh già, perché, per legge, non è previsto nessuna figura specializzata per quel compito a scuola, e per questo spesso l’incarico viene affidato ad insegnanti inabili al servizio o al Dipartimento di Sostegno, come nel nostro caso. Ecco spiegato perché sembra che non ci sia mai nessuno a prendersi cura di quei poveri libri.
Giuseppe Colonna VD